La differenza con la quasi gemella Toyota la noti soprattutto nel frontale, dove cambiano calandra, gruppi ottici, cofano, fascione, fendinebbia. Poi, in coda, nuove luci e finiture. La Trezia, non c'è dubbio, è unaSubaru non ortodossa: niente motore boxer, niente trazione integrale, ma è una monovolume compatta, curata, spaziosa e razionale, costruita dalla Toyota grazie all'alleanza con Subaru, e modificata dagli ingegneri di quest'ultima. Ce n'è abbastanza per incuriosire, vero? Beh, allora non ci resta che salire a bordo.
Benzina: zero vibrazioni. Due le motorizzazioni in gamma: un 1.3 benzina da 99 CV e un 1.4 turbodiesel da 90, che saranno disponibili in concessionaria a partire dal weekend del 26-27 febbraio. Le abbiamo guidate entrambe. Cominciamo dalla versione a benzina. Il sedile di guida ha un'ampia escursione in altezza, lo schienale è a scatti, il piantone ha la doppia regolazione. Si sta seduti in posizione rialzata, con buona visibilità in avanti. Giriamo la chiave e il 1.3 non pare nemmeno acceso: niente vibrazioni ai comandi, come da copione. Su questa versione si può avere solo il cambio manuale a sei marce, che è un buon comando, con leva corta e comoda, posizionata in alto sulla console. Piuttosto rapidi e poco contrastati gli innesti. A dare un po' di fastidio, semmai, è la frizione, non troppo modulabile e dalla corsa corta, tanto che a volte vi potrebbe capitare di fare delle partenze non proprio da manuale.
Coppia in alto. Ma la Trezia, comunque, è gradevole da guidare, agile, e soprattutto molto comoda: insomma, una "quattro metri" che se la cava bene anche in viaggio. Non proprio sportivetta, però, come vorrebbe il marchio. Il quattro cilindri 1.3, in effetti, di CV ne ha a sufficienza (99, abbiamo detto), ma la coppia massima di 125 Nm non si può definire corposa: inoltre è piazzata un po' in alto, a 4.000 giri, dunque per viaggiare spediti bisogna spremere giri e cambio, con eventuali ricadute sui consumi. L'equilibrio dinamico è buono, la vettura piacevole, dicevamo: le sospensioni sono state ritarate dalla Subaru e il rollio risulta piuttosto ridotto per il tipo di vettura. Adeguato lo sterzo: più progressivo che pronto, piuttosto demoltiplicato e con carico medio al volante.
Diesel: la spinta è giusta. Ma eccoci alla 1.4 turbodiesel da 90 CV, sempre con cambio manuale a sei marce. L'esemplare è dotato di pulsante Start. E qui la musica (in tutti i sensi) è diversa: in primo luogo per la coppia motrice (205 Nm), disponibile già a 1.800 giri. Non è un diesel sportivo, questo, ma è più che adeguato per offrire una buona brillantezza di marcia, senza dover spingere tutto sull'acceleratore. Per contro, si avverte una certa ruvidità di fondo, ai regimi medio-bassi e in accelerazione. In ogni caso, qui, la gradevolezza di marcia è superiore.
Piccola, ma non nel prezzo. Concludiamo coi prezzi. Diciamolo subito: più che da utilitaria (seppur ben rifinita ed equipaggiata), sono da classe superiore. Trezia 1.3 benzina: si va dai 15.980 euro della versione Comfort ai 17.180 della Trend. 1.4 Diesel: dai 17.980 euro della Comfort ai 21.480 della ricca Exclusive. Il cambio robotizzato costa 800 euro. Come si vede, non proprio prezzi abbordabili.
Benzina: zero vibrazioni. Due le motorizzazioni in gamma: un 1.3 benzina da 99 CV e un 1.4 turbodiesel da 90, che saranno disponibili in concessionaria a partire dal weekend del 26-27 febbraio. Le abbiamo guidate entrambe. Cominciamo dalla versione a benzina. Il sedile di guida ha un'ampia escursione in altezza, lo schienale è a scatti, il piantone ha la doppia regolazione. Si sta seduti in posizione rialzata, con buona visibilità in avanti. Giriamo la chiave e il 1.3 non pare nemmeno acceso: niente vibrazioni ai comandi, come da copione. Su questa versione si può avere solo il cambio manuale a sei marce, che è un buon comando, con leva corta e comoda, posizionata in alto sulla console. Piuttosto rapidi e poco contrastati gli innesti. A dare un po' di fastidio, semmai, è la frizione, non troppo modulabile e dalla corsa corta, tanto che a volte vi potrebbe capitare di fare delle partenze non proprio da manuale.
Coppia in alto. Ma la Trezia, comunque, è gradevole da guidare, agile, e soprattutto molto comoda: insomma, una "quattro metri" che se la cava bene anche in viaggio. Non proprio sportivetta, però, come vorrebbe il marchio. Il quattro cilindri 1.3, in effetti, di CV ne ha a sufficienza (99, abbiamo detto), ma la coppia massima di 125 Nm non si può definire corposa: inoltre è piazzata un po' in alto, a 4.000 giri, dunque per viaggiare spediti bisogna spremere giri e cambio, con eventuali ricadute sui consumi. L'equilibrio dinamico è buono, la vettura piacevole, dicevamo: le sospensioni sono state ritarate dalla Subaru e il rollio risulta piuttosto ridotto per il tipo di vettura. Adeguato lo sterzo: più progressivo che pronto, piuttosto demoltiplicato e con carico medio al volante.
Diesel: la spinta è giusta. Ma eccoci alla 1.4 turbodiesel da 90 CV, sempre con cambio manuale a sei marce. L'esemplare è dotato di pulsante Start. E qui la musica (in tutti i sensi) è diversa: in primo luogo per la coppia motrice (205 Nm), disponibile già a 1.800 giri. Non è un diesel sportivo, questo, ma è più che adeguato per offrire una buona brillantezza di marcia, senza dover spingere tutto sull'acceleratore. Per contro, si avverte una certa ruvidità di fondo, ai regimi medio-bassi e in accelerazione. In ogni caso, qui, la gradevolezza di marcia è superiore.
Piccola, ma non nel prezzo. Concludiamo coi prezzi. Diciamolo subito: più che da utilitaria (seppur ben rifinita ed equipaggiata), sono da classe superiore. Trezia 1.3 benzina: si va dai 15.980 euro della versione Comfort ai 17.180 della Trend. 1.4 Diesel: dai 17.980 euro della Comfort ai 21.480 della ricca Exclusive. Il cambio robotizzato costa 800 euro. Come si vede, non proprio prezzi abbordabili.